Progettato l’impianto fotovoltaico galleggiante: arriva dalla Cina

Una centrale solare galleggiante, locata nella parte orientale della Cina: qui si contano qualcosa come 160 mila pannelli solari su una superficie totale di 86 ettari. Tale notizia è particolarmente interessante e grazie ai media cinesi, possiamo affermare che si tratti della più grande stazione al mondo, con una potenza di 40 megawatt. La sua particolarità è quella di riuscire a fornire energia elettrica a ben 15mila case. La centrale elettrica è stata realizzata da Sungrow Power Supply Co. Ltd. e, come spiegato dal China Daily, presenta dei pannelli che sono stati installati su una serie di gommoni speciali di cui puoi vedere le foto. La struttura, in base alle analisi effettuate dai progettisti, potrà reggere fino a 25 anni.

Innovazione in mezzo al mare: il fotovoltaico controllato da droni

Come è stato spiegato dal vice direttore, il lavoro che viene svolto dalla centrale elettrica è controllato da droni. Quando di verificano eventuali situazioni di emergenza sono proprio i dispositivi a recarsi sul posto per fare foto e ottenere la documentazione necessaria per prevedere un intervento immediato.

Qualche mese fa, grazie al quotidiano New York Times, era inoltre stato comunicato che la stazione avrebbe presto avviato un progetto di estensione, voluta dalle autorità locali. L’idea è ancora valida e rappresenterebbe l’intenzione della Cina di rafforzare la sua posizione di dominio sul mercato delle energie rinnovabili. Grazie all’esperienza e alle importanti competenze acquisite, Pechino diventerà a breve partner principale della produzione di energia da distribuire in molti Paesi. In questo modo la Cina vuole puntare alla riduzione dell’impatto negativo nei confronti del clima.

Quali sono i vantaggi di questo impianto galleggiante?

La piattaforma galleggiante ha così tanto colpito il settore da aver attirato le visite di numerose delegazioni provenienti da diverse parti dell’Asia, dal Giappone a Taiwan passando per il Vietnam e Singapore. E’ emerso, grazie ai dati dell’Associazione dell’industria dell’energia solare, che nel 2016 il settore è cresciuto in media del 68%. Inoltre si sono ridotti i costi dell’installazione dei pannelli del 70%, tra il 2010 al 2016. A livello di costi di costruzione però, oltre a quelli di gestione, la spesa è molto più elevata.

E’ presto detto che questa idea potrebbe presto essere imitata in altre parti del mondo. Il suo grande vantaggio è legato proprio alla collocazione in acqua; in questo modo non occupa posto sul territorio. Si potrà quindi sviluppare più energia elettrica e lasciare che il terreno venga usato per rilanciare l’agricoltura nel mondo.

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