Dieta Ipocalorica Dimagrante: Cos’è, Esempio e Vantaggi

Alla lettera vuol dire impostare un regime alimentare per difetto rispetto al fabbisogno giornaliero. Ad esempio se brucio 3.000 Kcal al giorno e mi alimento con un totale giornaliero di 2.500 Kcal, vuol dire che sono in regime di dieta ipocalorica. Ogni giorno il mio organismo brucia più di quello che incorpora e dunque dovrà consumare le riserve di grasso per sopravvivere. Questo è più o meno il concetto espresso in modo empirico, anche se una dieta ipocalorica prevede la modifica di una serie di parametri riservati al personale competente.

E’ una vera e propria terapia, come potrebbe esserlo un ciclo di farmaci e va perciò prescritta solo in caso di effettiva necessità, da personale medico specializzato e per un periodo che non superi gli 8 mesi. Da oltre mezzo secolo il periodo primaverile ha coinciso con la nascita di diete più o meno fantasiose, veloci e sbrigative, dai titoli accattivanti e pseudoscientifici. Per il passato diete come la dissociativa, la dieta dell’astronauta, la dieta ancestrale e tante altre sono state addirittura consigliate da amici e parenti che le avevano seguite, senza nessun riferimento all’individualità del soggetto. Nell’immaginario collettivo esiste la falsa credenza che un insieme di cibi (al di la del quantitativo) favorirebbe lo smaltimento dei cuscinetti adiposi o quanto meno siano alimenti che quasi non vengono assimilati.

La realtà è ben diversa e va affrontata in maniera molto più seria. Una dieta ipocalorica non dovrebbe essere affrontata per i soli scopi estetici, ma in presenza di problemi metabolici o strutturali. L’estetica non può essere la sola leva che muove la volontà di dimagrire, poiche ascoltando i consigli dello specchio si può incorrere in fenomeni paranoici ossessivi che possono anche portare alla ulteriore drasticità della dieta, magari già seguita erroneamente su consiglio dell’amico o del bottegaio di turno. Il conteggio delle Kcal NON sono un concetto del passato ma rappresentano l’unico criterio di misurazione del bilancio tra cibo ingerito e spesa energetica.

Quando va fatta

Lo scopo di una dieta ipocalorica è il controllo e la conversione della massa grassa in massa magra e la conseguente riduzione della circonferenza addominale, che insieme costituiscono il parametro di valutazione di un individuo, il body mass index (IMC/BMI). Il sovrappeso e ancor di più l’obesità (sovrappeso di oltre il 30% del peso forma), sono cause scatenanti disfunzioni metaboliche anche serie come il diabete, l’ipercolesterolemia, iperuricemia e conseguenti gotta, ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari.

In generale tendiamo a mangiare molto più del dovuto, per il solo piacere del gusto e a condurre una vita sedentaria. Ad una persona in salute che intende indossare il costume da bagno senza troppe inibizioni, può bastare semplicemente mangiare meno (ma tutto) e camminare anche 3/4 km al giorno, magari preferendo le scale all’ascensore di casa. Cominciando a Febbraio/Marzo, entro Luglio si saranno smaltiti chili a sufficienza e senza stress psicofisici.

Se il sovrappeso è grave e implica l’alterazione di alcuni parametri biologici, allora sarà il caso di ricorrere ad una dieta ipocalorica, sempre accompagnata da un aumento del moto (leggero) laddove possibile. La dieta deve essere sempre prescritta da un dietologo ed elaborata in base a parametri funzionali che egli ritiene opportuno considerare. La riduzione delle Kcal quotidiane deve avvenire sottraendo quantità determinate di nutrienti e mai abolendo intere categorie di cibi, magari fonti di amminoacidi e/o carboidrati essenziali. Per poter calcolare quanto e cosa mangiare in regime dietetico nell’arco della giornata, è necessario possedere conoscenze e competenze sia sulla composizione chimica degli alimenti, sia sulle conseguenze a cascata di questi una volta assunti.

I vantaggi di una dieta ipocalorica traggono origine inoltre dalla individualità e di conseguenza sono tutte personalizzate, calcolate in base ai parametri specifici di un singolo individuo e MAI consigliate a voce o seguendo il regime dietetico assegnato ad altra persona, elaborata in base ad altri presupposti, del tutto peculiari e necessariamente individuali.

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